I martiri della libertà italiana dal 1794 al 1848: memorie raccolte da Atto VannucciF. Le Monnier, 1860 - 667 էջ |
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Էջ 94 - Guidobaldi gli disse: breve discorso tra noi; di' che facesti nella repubblica. Nulla, rispose l'altro, mi governai con le leggi o con la necessità, legge suprema. E poiché il primo replicaA'a che i tribunali non gli accusati dovessero giudicare della colpa o della innocenza delle azioni, e mescolava nel discorso alle mal concette teoriche legali, ora le ingiurie, ora le proteste di amicizia antica, e sempre la giustizia, la fede, la bontà del monarca, il prigioniero, caldo...
Էջ 94 - Quale giustizia? il processo secreto, la .nessuna difesa, le sentenze arbitrarie! E qual fede? la mancata nelle capitolazioni dei castelli ! Vergognate di profanare i nomi sacri della civiltà al servizio più infame della tirannide. Dite che i principi vogliono sangue, e che voi di sangue li saziate; non vi date il fastidio dei processi e delle condanne, ma leggete su le liste i nomi dei proscritti, e uccideteli; vendetta più celere e più conforme alla dignità della tirannide.
Էջ 59 - La truppa lo insiegue invano per quasi un miglio; né lo avrebbe al certo raggiunto, se, invece di fuggire, non avesse creduto miglior consiglio nascondersi in una casa, di cui trovò la porta aperta. La notte era oscura e tempestosa; un lampo lo tradì e lo scoperse ad un soldato, che l'inseguiva da lontano. Fu raggiunto. Disarmò due soldati, si difese, né lo potettero prendere se non quando, per tante ferite, era già caduto semivivo.
Էջ 45 - Tali asprissime leggi dettava il re quando al terzo giorno dopo l' arrivo scoprì da lunge un viluppo che le onde spingevano verso il vascello; e fissando in esso vide un cadavere, tutto il fianco fuori dell'acqua, ed a viso alzato, con chiome sparse e stillanti, andare a lui quasi minaccioso e veloce; quindi, meglio intendendo lo sguardo, conosciute le misere spoglie, il re disse, Caracciolo! E volgendosi inorridito, chiese in confuso: u ma che vuole quel morto? » Al che nell'universale sbalordimento...
Էջ 351 - Oggi si more lentamente, penosamente, e in silenzio nel profondo di una prigione, con una catena austriaca al piede, con una sentinella austriaca che veglia il sospiro ultimo, senza conforto d'una parola italiana, senza un varco alla maledizione che il labbro mormora negli aneliti dell...
Էջ 65 - ... statuti, oratori, tutti i sostegni e gli incitamenti alla virtù; ma le infingarde aveano tollerato che le armi cadessero. Perciò in voi più che in noi stanno le speranze di libertà. Il governo provvisorio, nel dirsi legittimo e costituito , intende da questo istante a...
Էջ 445 - ... opinione dei popoli tanto passato obbrobrio e cosi lungo servaggio. Essi soli potranno farci riguardare come non degeneri nepoti dei più grandi' che portarono lo splendore del nome italiano in ogni angolo del mondo conosciuto ; essi soli ci permetteranno lasciare ai nostri figli una patria libera, unita, indipendente ». Ai Calabresi dicevano : «Al grido dei vostri fatti, all' annunzio del giuramento che avete giurato , noi attraverso ostacoli e pericoli, dalla prossima terra d...
Էջ 4 - Calmate il dolor vostro, calmate il dolore alla madre , confortatevi entrambi del pensiero che io moro innocente e per virtù. Sostenghiamo i presenti martorii fuggitivi : e verrà tempo che il mio nome avrà fama durevole nelle istorie, e voi trarrete vanto che io, nato di voi, fui morto per la patria.
Էջ 3 - Deo, padre di uno de' tre miseri, e gli disse di promettere al giovane vita e impunità, solo che rivelasse la congiura ei congiurati. Andò il vecchio alla cappella dove il figlio ascoltava gli estremi conforti di religione e, rimasti soli (così...
Էջ 67 - Mario Pagano, al quale tutta la generazione risguardava con amore e con rispetto, fu mandato al patibolo dei primi: era...