Scritti ineditiG. Barbèra, 1877 |
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Էջ 22 - Eufrate, ec.) Disse poi continuando tra francese ed italiano che egli aveva toscana origine, e che i suoi erano signori di Samminiato. « Trovarono alla biblioteca una commedia scritta da un mio antenato, e volevano ripubblicarla, ma io non volli per esser lubrica, come sono generalmente quelle del cinquecento > (e qui mi pare nominasse la Calandra del Bibbiena).
Էջ 163 - Art. 37. Allorché un deputato al Consiglio generale durante il tempo del suo ufficio perde le qualità che lo rendevano eleggibile, l'Assemblea, udite le sue deduzioni, lo decreta decaduto.
Էջ 459 - ... impero di Roma ; sorgeva un altro genus humanum, ed era il mondo dei cristiani XXXVII. Io lo confesso : mi sento incapace a tener dietro a una filosofia qualunque, e quindi incredulo a ciascuna.
Էջ 458 - ... un pensatore ha messo una toppa al mio procedere ordinario, o ha dato una spinta alla tardità mia propria. Io amo dunque la mia filosofia tutte le volte che io ne tragga norme più certe a' miei giudizi, o ne derivi di quei canoni che sono utili alla vita ; ma se io ambissi quelle sentenze o quelle persuasioni mie legare insieme in un sistema, sentirei tosto dentro me i vuoti dell' ignoranza, male coperti dai tristi inganni della superbia. XXXVI. Nasce di qui che sant' Agostino con quel modo...
Էջ 314 - Serviane carissime, totam didici levem pendulam et ad omnia fa10 mae momenta volitantem. illic qui Serapem colunt Christiani sunt et devoti sunt Serapi qui se Christi episcopos dicunt.
Էջ 33 - Carignano : mi parve strano che avessero sì tardi pensato a entrare in discorso e senza me non potessero, quei due che parevano tenere le fila di tutte le pratiche per la liberazione dell'alta Italia.
Էջ 32 - Ed io vantaggiandomi de' cinque o sei anni che tra noi due correvano, gli predicava essere ella dolce creatura ed anche bellina, e che solamente col volerle un poco di bene, in sei mesi non si accorgerebbe più di quale sangue fosse ella uscita. E su di un altro punto io lo ammoniva, comunque poco degno io ne fossi; sulla leggerezza cioé d...
Էջ 16 - Alfieri fosse vissuto più a lungo, sarebbe morto con la corona in mano dicendo rosari: ma da più anni essa non lo amava, e certe cose non intendeva. Giunto che fu egli presso a morte, una marchesa di Prié nuora di quella che in Torino gli aveva imposto una catena da lui spezzata sì nobilmente, quando egli si fece da Elia legare in sulla seggiola (ch...
Էջ 32 - Italia, del mandar via i Tedeschi, e d' altre simili cose ; egli brandiva la spada. Andava tant' oltre nell' avversione sua contro all' Austria, ch' egli sovente mi dichiarava essere a lui poco accetta anche la giovine sposa, e contro sua voglia impostegli quelle nozze, in luogo di altre, non mi ricordo se bavaresi o sassoni che avrebbe egli desiderate.
Էջ 434 - Dio ritrovando nel fondo stesso della coscienza, come- egli era obiettivamente in cima al pensiero che ad esso mirava, tutto il discorso della mente serba equilibrio e convenienza trovandosi posto tra due termini omogenei. In cima al pensiero manca sempre la parola; ma in quel ritorno dentro sé stesso, all...