Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825, Հատոր 1

Գրքի շապիկի երեսը
Presso Baudry, 1835 - 344 էջ
 

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Սիրված հատվածներ

Էջ 86 - Carlo per la grazia di Dio re delle due Sicilie e di Gerusalemme, infante di Spagna, duca di Parma, Piacenza e Castro, gran principe ereditario della Toscana.
Էջ 11 - ... figli della mente dava suoi nomi. Ma chi oggi esponesse le nuove cose altrui con le voci antiche d' Italia, non sarebbe inteso, e rispingerebbe di tre secoli alcune dottrine, quelle specialmente della guerra e delle arti. E però, dove ho saputo rendere i pensieri d'oggidì con...
Էջ 12 - ... curiosa che di gazzette o di libri che scendono come torrenti per le valli delle Alpi. Ma se a que...
Էջ 227 - ... di farmacia, con i quali compensi abbondò il piombo come abbondava la polvere. I sacerdoti eccitavano alla guerra con devote preghiere nelle chiese e nelle piazze; i troppo vecchi, i troppo giovani pugnavano quanto valeva debilità del proprio stato; le donne prendevano cura pietosa de...
Էջ 274 - E poiché il primo replicava che i tribunali non gli accusati dovessero giudicare della colpa e della innocenza delle azioni , e mescolava nel discorso alle mal concette teoriche legali , ora le ingiurie , ora le proteste di amicizia antica, e sempre la giustizia, la fede, la bontà del monarca; il prigioniero caldo...
Էջ 119 - Un bambino da latte fu dissotterrato morente al terzo giorno, né poi morì. Una donna gravida restò trenta ore sotto i sassi, e dalla tenerezza del marito liberata, si sgravò giorni appresso di un bambino col quale vissero sani e lungamente; ella, richiesta di che pensasse sotto alle rovine, rispose: — Io aspettava — . Una fanciulla di undici anni fu estratta al sesto giorno e visse; altra di sedici anni, Eloisa Basili, restò sotterra undici giorni tenendo nelle braccia un fanciullo, che...
Էջ 259 - Direttorio, incontrando me che scrivo, nella piazza del forte, mi disse a quale nflzio egli andava, soggiugnendo : « I patti scritti dal Direttorio sono modesti; ma il nemico, per facilità superbo, non vorrà concedere vita e libertà ai capi della repubblica ; venti almeno cittadini dovranno, io credo, immolarsi alla salute di tutti , e sarà onorevole al Direttorio ed al negoziatore segnare il foglio dove avremo pattovite, perii vivere di molti, le nostre morti.
Էջ 273 - ruppe le ingiurie dicendogli : se fossimo entrambe liberi, parleresti più cauto: ti fanno audace queste catene: e gli scosse i polsi sul viso. Quel vile, impallidito, comandò che il prigioniero partisse ; e non appena uscito, scrisse la sentenza che al di seguente mandò quel forte al supplizio. Egli , nobile , dovendo morir di mannaia , volle giacere supino per vedere a dispregio scendere dall'alto la macchina che i vili temono ' ». 1 II conte di Ruvo, come nobile, ebbe tagliatala testa: agli...
Էջ 82 - ... mali pubblici. Se le riforme di Carlo , più vaste, avessero inteso non solamente alla Chiesa ed'a' feudi , ma ben anche alle milizie , al commercio , alla divisione de' possessi , cosi che fossero entrati nel terzo stato militari , commercianti e possidenti , le condizioni del regno sarebbero state diverse. Ma quelle riforme partivano dal Tanucci , spinto da due sole comunque generose passioni , contro la feudalità , contro il papismo.
Էջ 274 - ... la nessuna difesa, le sentenze arbitrarie ! E qual fede ? la mancata nelle capitolazioni dei castelli ! Vergognate di profanare i nomi sacri della civiltà al servizio più infame della tirannide. Dite che i principi vogliono sangue, e che voi di sangue li saziate; non vi date il fastidio dei processi e delle condanne , ma leggete su le liste i nomi dei proscritti e uccideteli : vendetta più celere e più conforme alla dignità della tirannide.

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